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| -Sono Enrico un amico di Rufus!Dissi, sperando che ad aprirmi la porta non ci fosse la mamma di Rufus... Ogni volta che andavo a casa sua la sua mamma mi riempiva di dolci, era insopportabile, come mia nonna!Dopo vari strani rumori, la porta finalmente si aprì. Si sentiva un buon odorino dalla soglia della porta, simile a pollo e patate, come quello che faceva la mia mamma. Appena entrato vidi il grande lampadario della casa situato all'ingresso che era molto luminescente, ero tutto sporco perché il giorno prima di arrivare a casa di Rufus allogai per la notte in una stalla piena di maiali, quindi non fui un buon elemento in quella casa così ordinata. Ad aprirmi la porta indovinate chi c'era....era proprio lei la "Terminator", colei che di tutto mi riempiva la pancia, la MAMMA DI RUFUS. Appena entrato mi disse -Trase bellu piccinno, vieni vie, Rufus sta nella camera sua, aspetta aspè che mo ti porto li dolcetti!- che nel dialetto grottagliese significa "entra bel bambino, vieni vieni, Rufus sta nella sua camera, aspetta aspetta che mo ti porto i dolcetti!". Per evitare la disgrazia entrai subito nella camera di Rufus, che mi vide arrivare come una gazzella. Allora gli dissi:- Ma tua madre è sempre così?, e lui annui così
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