| La carrozza, composta d’un legno massiccio molto scuro e di fattura artigianale, sfrecciava con le sue pesanti ruote per le strade ciotolate di Londra. Ogni balzo che la carrozzeria doveva subire era smorzato ai corpi dei passeggieri da sapienti giochi strutturali e incavi nella struttura. Lì dentro, comunque, Jane non avrebbe dato peso nemmeno a scossoni decisamente più brutti, se ci fossero stati, dato il suo stato d’animo. In un crescere costante l’ansia aveva bussato alla sua porta molte ore prima, quando tutta quella morte e sofferenza l’avevano travolta in un turbino confuso di eventi. Non era nemmeno in grado di gestire le sue azioni e con tutta probabilità stava commettendo la più grande sciocchezza di tutta la sua vita. Ma forse, in quel preciso istante, davanti a quell’uomo barbuto che continuava a sistemarsi senza sosta il cappello, la sua vita aveva perso senso di esistere. Sulla trentina, capelli scuri quasi completamente nascosti da una tuba nero lucida e un sorriso che mai aveva lasciato le sue labbra, l’assassino dei suoi genitori stava finalmente per rispondere a qualche sua domanda, o quanto meno stava aprendo la bocca per farne uscire qualche suono. Sbatté un paio di volte le palpebre, lasciando trasparire alla giovane i suoi occhi color ghiaccio, prima d’iniziare finalmente a proferir parola. <<signorina Hopeman, siamo noi stessi gli artefici del nostro destino. Come suo padre lo è stato per il suo.>> Fece una piccola pausa, ridacchiando sotto la riccia barba incolta che quasi gli nascondeva le labbra, se non fossero state estremamente carnose. <<triste forse, ma giusto. Com’è giusto ciò che attende lei al nostro arrivo.>> La voce glacialmente roca tocco ora un tono più basso, forse per intimorire l’orfana o, più semplicemente, per dare solennità alla frase. <<scoprirà, a sue speso o meno, che la nostra concezione di giustizia va ben oltre qualsiasi piano di diversità, ponendo qualsiasi uomo sullo stesso piano.>> Una curva secca fece leggermente spostare di lato la ragazza mentre l’uomo, puntando le braccia, riuscì a rimanere immobile e inflessibile. Ne constatò che, probabilmente, conosceva molto bene quella strada. <<tocca a lei, scoprire cosa si cela dietro le bugie che tutti noi ci raccontiamo, dietro le finte vite che viviamo.>>
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